Tossina per finalità estetiche

 

Nel 92’, circa dieci anni dopo la prima descrizione dell’impiego della tossina botulinica in campo oculistico e la sua immediata rapida diffusione  in ambito neurologico, sono stati presentati i risultati dei primi studi sull’utilizzo della tossina ai fini estetici. Da allora, l’impiego con finalità estetiche della tossina botulinica ha subito una crescita esponenziale, diventando la principale procedura non chirurgica effettuata al fine di ottenere un efficace rimodellamento delle forme e dei volumi del volto.

La conoscenza dell’anatomia tridimensionale delle regioni facciali e del ruolo dinamico dei muscoli agonisti ed antagonisti sull’animazione del volto e sulla conseguente comparsa di rughe cutanee rappresenta una condizione essenziale per assicurare una appropriata tecnica iniettiva, risultati sicuri e prevedibili e ridurre l’incidenza di possibili complicanze. Bisogna inoltre ricordare come variazioni anatomiche individuali portino a differenze nella forza contrattile dei singoli gruppi muscolari, rendendo necessario personalizzare ogni trattamento sulla base  dell’anatomia del paziente e della sua attività motoria.

Controindicazioni.

E’importante , prima di ogni trattamento, effettuare un accurato esame obiettivo e una accurata raccolta anamnestica.

L’anamnesi deve ricercare la presenza di eventuali condizioni controindicanti il trattamento con tossina botulinica. Alcune di queste possono essere rappresentate da:

  • Presenza di neuropatie (diabetiche, alcoliche).
  • Presenza di patologie neuromuscolari(miastenia gravis, sindrome di Lambert –Eaton).
  • Utilizzo concomitante di alcuni farmaci che potrebbero potenziare l’effetto della tossina botulinica (amino glicosidi, penicillamina, calcio-antagonisti).
  • Gravidanza o allattamento ( non è stato dimostrato alcun effetto teratogeno della tossina. In assenza di conoscenze al riguardo tali condizioni rappresentano una controindicazione assoluta).
  • Eventuale presenza di ipersensibilità all’albumina umana, presente come eccipiente in ambedue le formulazioni.

Gli effetti della tossina cominciano a manifestarsi 48-72 ore dopo il trattamento e hanno una durata variabile tra i tre e nove mesi, in relazione ai dosaggi utilizzati, al sesso, età e intensità della mimica facciale dei muscoli infiltrati nel singolo paziente.

E’opportuno non effettuare un trattamento successivo prima dei tre mesi o comunque prima della ripresa della motilità delle aree trattate.

E’ importante rispettare questi tempi per  due motivazioni principali;

  • Evitare una ipotetica atrofia muscolare legata alla prolungata denervazione.
  • Evitare la formazione di anticorpi “anti-tossina” che renderebbero inefficace qualsiasi infiltrazione successiva. Questo perché una volta inoculata la tossina gli anticorpi, prodotti dal nostro corpo, andrebbero a legarsi  alle molecole di tossina neutralizzandone l’effetto.

Al fine di garantire un buon risultato è necessario rispettare una adeguata tecnica di infiltrazione. Questa prevede l’utilizzo di una siringa da insulina da 1cc e l’introduzione verticale  fino al periosteo dell’ago che viene ritirato leggermente fino al ventre muscolare. Le infiltrazioni in sede sottocutanea risultano più dolorose ed espongono ad un maggior rischio di diffusione ai muscoli limitrofi della tossina.

Nei primi trattamenti è buona norma impiegare dosaggi non elevati di tossina (la dose iniziale è la dose minima efficace) al fine di poter valutare la sensibilità del singolo individuo al farmaco.

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