Il Botox contro l’emicrania cronica

Conosciuta soprattutto per le sue proprietà antirughe, la tossina botulinica, o Botox®, è ormai impiegata nel trattamento preventivo dell’emicrania cronica nel Regno Unito.

Un netto miglioramento della qualità della vita

Alcuni test scientifici sono stati condotti per valutare l’efficacia, la sicurezza e la tolleranza del Botox® in quanto trattamento preventivo per l’emicrania cronica. Ad esempio, sono stati paragonati due gruppi di pazienti, la cui emicrania non ha tratto beneficio dalle cure tradizionali: a un primo gruppo sono state iniettate alcune dosi di tossina botulinica, con due settimane di intervallo, nei muscoli specifici della testa e del collo, mentre al secondo gruppo è stato somministrato un placebo. Secondo il Dott. Marc Schwob, neurologo e presidente dell’Associazione France Migraine, i risultati parlano da soli: “Sono stati osservati degli effetti positivi sulla frequenza della malattia in quanto i giorni di emicrania sono calati del 24%, il “livello grave” si è ridotto per la metà dei partecipanti (che sono passati da grave a moderato), il numero delle ore di cefalea è calato del 75%, e infine si è notato un miglioramento considerevole della qualità della vita”. Altro fattore importante, il costo. “Il Botox® è poco costoso se comparato con le medicine indicate per il trattamento dell’emicrania, come i triptani e in alcuni paesi, come in Francia, può essere rimborsato dalla mutua”, sottolinea lo specialista.

Tuttavia, lo studio non ha dimostrato alcun miglioramento nelle persone che soffrono di cefalea cronica da abuso di farmaci. Il che significa che questi pazienti hanno cercato di farsi passare il mal di testa assumendo troppi antidolorifici. Siccome le medicine non hanno avuto alcun effetto, i pazienti hanno aumentato le dosi degli analgesici, i quali, paradossalmente, hanno portato all’effetto contrario. Credendo di farsi del bene, i pazienti hanno causato a loro stessi la cronicità della cefalea, la quale, a questo punto, non riesce più a trarre beneficio dai trattamenti classici. Molto frequente ma poco conosciuta dalla maggiorparte delle persone, questa malattia colpisce circa l’1% della popolazione francese, sottolinea il Dott. Eric Bozzolo, neurologo del dipartimento “Évaluation et Traitement de la Douleur ” (simile al nostro reparto terapia del dolore e cure palliative) dell’ospedale universitario di Nizza. Secondo il nostro esperto, la mancanza di efficacia è dovuta al fatto che i pazienti non hanno mai smesso di assumere analgesici, i quali sono all’origine delle loro emicranee croniche. Il Dott. Bozzolo raccomanda, quindi, prima di cominciare la terapia, di affidarsi a un medico esperto di neuroalgologia, in quanto è l’unico modo per determinare in modo preciso le cause del dolore e per orientare il paziente verso la cura giusta.

1 – OnabotulinumtoxinA for treatment of chronic migraine: Results from the double-blind, randomized, placebo-controlled phase of the PREEMPT 2 trial. Cephalalgia July 2010 30: 804-814, first published on March 17, 2010 ; résumé en ligne.

2 – OnabotulinumtoxinA for treatment of chronic migraine: Results from the double-blind, randomized, placebo-controlled phase of the PREEMPT 1 trial. Cephalalgia July 2010 30: 793-803, first published on March 17, 2010 résumé en ligne

3 – Botulinum toxin in headache treatment: Finally a promising path? Cephalalgia July 2010 30: 771-773, éditorial disponible en ligne

4 – OnabotulinumtoxinA for Treatment of Chronic Migraine: Pooled Results From the Double-Blind, Randomized, Placebo-Controlled Phases of the PREEMPT Clinical Program. Headache: The Journal of Head and Face Pain, Volume 50 Issue 6, p. 921 – 936

 

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